Il gusto illegale del Caciocavallo dell’emigrante

Il formaggio campano dal cuore di un salume che piace a tutto il mondo
Dalla fantasia dei contadini campani del ‘900 e dalla nostalgia per la propria terra in seguito ai flussi migratori verso gli Stati Uniti, nacque una delle prelibatezze più apprezzate, non solo in Italia, ma soprattutto all’estero: il caciocavallo dell’emigrante.
Il nome, infatti, è un chiaro riferimento agli immigrati italiani che portavano questo formaggio con sé nel Nuovo Continente: l’America.
Esso racchiude in sé la tradizione del territorio campano e una fetta importante della storia d’Italia. Basti pensare che ancora oggi, le mamme del Sud, inviano ceste zeppe dei prodotti più succulenti della tradizione culinaria campana, e non solo, ai propri figli residenti altrove.
La sua storia illegale
La storia del caciocavallo dell’emigrante, però, va a mescolarsi ad un viaggio culinario oltre oceano di contrabbando ed illegalità.
Se da fuori, infatti, questo prodotto somiglia a tutti gli altri formaggi esistenti, la sua particolarità risiede nel cuore, perché è proprio lì che si scopre il suo succulento segreto. Tagliando a metà questo speciale caciocavallo, infatti, si discopre un intero pezzo di salame piccante o dolce, oppure una soppressata o, diversamente, un capicollo.
Il motivo di tale riservatezza era dovuto al fatto che in quegli anni, negli Stati Uniti d’America, una legge proibiva l’ingresso di carne suina poiché ritenuta merce fuorilegge per motivi igienico-sanitari.
A quanto pare, la mancanza dei sapori della propria terra sarebbe stato un colpo troppo duro da superare per gli emigranti italiani che, di necessità virtù, fece entrare in gioco la loro astuzia e realizzarono quella che ad oggi è un’eccellenza di gusto riconosciuta in tutto il mondo.
Immaginate cosa succederebbe ora se, arrivati al confine, vi dicessero di aprire la valigia e di buttar via tutti quei tesori di gusto. Come reagireste? Un pizzico di fantasia e furbizia ha salvato le pance di molti italiani in giro per il mondo.
Caratteristiche e curiosità
Tipico del Vallo di Diano, il Caciocavallo dell’Emigrante è molto richiesto per il suo gusto singolare che unisce la dolcezza del formaggio al sapore deciso e salato dei salumi all’interno. È perfetto per gli antipasti o per gli aperitivi, ancor meglio se accompagnato da un buon bicchiere di vino rosso e da una fetta di pane casereccio, meglio noto nel napoletano come pane cafone.
La sua stagionatura va dai 60 giorni ai 12 mesi al fine di renderlo semiduro e a pasta filata. Dal colore giallo paglierino, dalla superficie liscia e dalla consistenza compatta, questo formaggio speciale è composto semplicemente da latte, caglio, sale ed acqua.